Specie e descrizione dell’habitat

I maschi hanno grandi mandibole e sono più grandi delle femmine. Il nome della specie è dovuto alla somiglianza delle mandibole del maschio con le corna di un cervo e al fatto che sono usate in combattimento tra maschi, come fanno i cervi.
È diffuso in tutta Europa; in Italia è distribuito principalmente nelle regioni settentrionali e centrali. Il cervo volante è associato a una serie di alberi, in primis le querce, ma anche tigli, faggi, salici, frassini, pioppi neri, ciliegie selvatiche. Le larve si nutrono di legno marcio in diverse condizioni: ceppi d’albero, vecchi alberi, paletti di recinzione in decomposizione, cumuli di compost e foglie.

Minacce

La principale minaccia è la perdita di habitat, dovuta alla semplificazione dell’ecosistema forestale, alla rimozione del legno morto (sia in piedi che a terra), all’eliminazione gli alberi vecchi con parti marce morte, compressione e deterioramento della muffa delle foglie durante la gestione delle foreste. Probabilmente, anche l’alto numero di cinghiali nelle foreste è una minaccia per le larve che vivono anche nella lettiera.

Azione di conservazione specifica

Nel sito IT4070011 Vena del Gesso Romagnola Il cervo volante è presente in ogni area. In tutte le aree del sito manterremo e miglioreremo la struttura e la composizione delle foreste, creando e lasciando legno morto, sia in piedi che a terra, aumentando la struttura della foresta e, conseguentemente, la composizione della muffa fogliare, creando recinti per evitare la presenza di cinghiali. Inoltre, alleveremo questa specie ex-situ, per aiutare la sua presenza attraverso la reintroduzione artificiale.

 

 

Area di progetto
Monte Penzola, Riva di San Biagio, MonteMAuro, Carne e Rontana, Localita Gessoí

References