Dati Generali del Progetto

 

Nome dell’area di progetto: Monte Mauro

Superficie (ha): 275.060

Stato di protezione EU:

SPA: Natura 2000 code 30001

SCI: NATURA 2000 Code IT4070011

Altro stato di protezione inerente alla legislazione nazionale e regionale: Parco Ragionale Naturale.

I maggiori usi del sito di progetto: il maggior uso del suolo: Conservazione della Natura (90%), selvicoltura (5%), agricoltura (5%).

Stato di Proprietà: Proprietà dello stato  (90%), proprietà pubblica (10%)

Descrizione scientifica del progetto

 

Il sito contiene un affioramento orientale del gesso Messiniano in Europa, un area di grande interesse naturalistico e geologico.

Gli strati della cosiddetta Vena del Gesso, inclinato verso la pianura, genera pareti a precipizio che si affacciano a sud e con caratteristiche Mediterranee interessanti (Pistacia terebinthus, Rhamnus alaternus, Juniperus oxycedrus, Helianthemum appenninum, Fumana procumbens), in contrasto con le pendenze più moderate che si affacciano a nord, boscate, con stazioni fresche e ricchi di tipici elementi floristici dell’Alto Appennino (Phyllitis scolopendrium, Galanthus nivalis, Tilia xvulgaris, Mercurialis annua, Corydalis cava, Laburnum anagyroides, Staphylea pinnata).

Tutta l’area è caratterizzata da un ampio fenomeno carsico in superficie (valli cieche, doline, gole, forme erosive, campi arati) e sotterranee (doline, sorgenti, fenditure e cave anche di sviluppo considerevole), che contribuisce a diversificare morfologie peculiari, ricco di contrasti ed ambienti ad alta biodiversità. Il sito ha una flora molto diversa con elementi Mediterranei e dell’Europa Centrale così come una fauna fuori terra ed una sottoterranea. Boschi e boschetti mesofili e xerofili, dominati da Quercus pubescent  (91AA*) con stazioni di pendio di Quercus ilex (9340), gole umide con flora mesofila, alternate con cespugli e praterie, terreni coltivati ed ex-coltivi, boscaglie e rocce colonizzate da felce terofite, ampi prati xerici con orchidee (6210*), in evoluzione naturale con foreste di Quercus pubescens (91AA*).

Le grotte hanno un ambiente naturale ben preservato, con un abbondanza di felci e flora specializzata, colonie di pipistrelli, di troglofili e troglobiti di fauna invertebrata. Coltivazioni agricole non sono relativamente comuni nell’area, più comuni nell’area circostante. L’area è dentro al Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola.

Quindici habitat sono protetti dalla direttiva 92/43/EEC dell’Allegato I:

3150- Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion

5130-Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli

5210- Matorral arborescenti di Juniperus spp.

6110*-Formazioni erbose rupicole calcicole o basofie dell’Alisso-Sedion albi

6210*-Formazioni erbose secche semi naturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con importante sito di orchidee (64.19 ha)

6220*-Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea

6510-Praterie magre da fieno a bassa altitudine

7220*- Sorgenti pietrificanti con formazioni di tufi (Cratoneurion)

8210-Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica

8310-Grotte non ancora sfruttare a livello turistico (220 cave)

9180*-Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilo-Acerion

91AA*-Boschi orientali di quercia bianca (92.63 ha)

9260-Boschi di Castanea sativa

92A0-Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba

9340-Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

Una specie di pianta protetta della direttiva 92/43/EEC: Himantoglossum adriaticum.

Una ricca flora di Orchidee e Pteridofite (22 specie, inclusa l’unica in Italia ed in Europa occidentale della popolazione di Cheilantes persica)

Uccelli della direttiva 09/147/EU dell’Allegato I: Pernis apivorus (B), Milvus migrans, Circaetus gallicus (B), Circus aeruginosus, Circus cyaneus, Circus pygargus (B), Pandion haliaetus, Falco vespertinus, Falco columbarius, Falco peregrinus (B), Crex crex, Bubo bubo (B), Caprimulgus europaeus (B), Coracias garrulus, Calandrella brachydactyla, Lullula arborea (B), Anthus campestris (B), Lanius collurio (B), Emberiza hortulana (B).

Mammiferi della direttiva 92/43/EEC: Rhinolophus hipposideros, Rhinolophus ferrumequinum, Rhinolophus euryale, Barbastella barbasyellus, Myotis blythii, Miniopterus schreibersii, Myotis emarginatus, Myotis bechsteinii, Myotis myotis, Canis lupus*.

Anfibi e Rettili della direttiva 92/43/EEC dell’Allegato II, Triturus carnifex, Bombina pachypus, Emys orbicularis, Invertebrates of the annex II of the 92/43/EEC directive, Callimorpha quadripunctaria *, Osmoderma eremita *, Lucanus cervus, Cerambyx cerdo, Vertigo angustior.

Importanza dell’area di progetto per la biodiveristà e/o per la conservazione dei tipi di specie/habitat focalizzati a livello regionale, nazionale ed europeo

 

Il significato biogeografico della località Monte Mauro è collegato alla sua veramente elevata biodiveristà, alla flora Mediterranea, con molti elementi al limite nord degli Appennini. Tra questi, il 91AA* foreste orientali di quercia bianca (92.63 ha) sono qui presenti come formazione di foresta sub mediterranea con Quercus pubescens and Fraxinus ornus, Ostrya carpinifolia, Carpinus orientalis, Sorbus domestica, Spartium junceum, Scabiosa columbaria, Silene nutans, Coronilla emerus, Anthericum ramosum, Dictamnus albus, Geranium sanguineum, Epipactis helleborine, Rubia peregrina, Osyris alba, Dorychnium hirsutum, Peucedanum cervaria e specie stenomediterranee come  Asparagus acutifolius, Rubia peregrina, Clematis flammula, Rosa sempervirens, Juniperus oxycedrus. I prati xerici con Bromus erectus e molte specie di orchidee (6210*) ricoprono 64.19 ha e sono strettamente collegate all’habitat 91AA*.

La struttura di queste foreste è spesso modificata e semplificata da un diffuso passato di attività di ceduazione in foreste private, adesso abbandonato e anche proibite nel parco, dove la conversione di foreste ad alto fusto sono permesse; i privati non sono interessati alla conversione e le foreste sono abbandonate o illegalmente ceduate, quindi è molto importante comprare queste foreste avviarle alla conversione e fermare la ceduazione illegale. Altre minacce serie sono gli incendi e la ripulitura non controllata del bosco, tagliando il sottobosco e le nuove piante; presenza di specie invasive alloctone Ailanthus Altissima e Robinia pseudoacacia; elevata presenza di vecchie riforestazioni con specie non autoctone come Pinus nigra, Pinus sylvestris, Juglans regia (tutte queste ampie aree di foreste incluse nel progetto e non classificate come 91AA* potrebbero essere di habitat prioritario se  non fosse stato per la presenza di questi pini esotici) elevata pressione agricola lungo i confini delle foreste.

Specie di punta nell’area del progetto

Delphinium fissum, Bubo bubo, Rhinolophus euryale

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