Il 30 maggio 2025, nel cuore del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, nell’area di progetto Life Carnè-Rontana durante una passeggiata sul Sentiero Natura del progetto Life4OakForests, si è svolto un incontro speciale. Il tecnico coordinatore del progetto LIFE, Serena Petroncini, insieme alla tirocinante Sofia Mandrioli dell’Università di Bologna, ha accolto due ospiti d’eccezione: il ricercatore Tracy Hruska dell’Università di Oulu, in Finlandia, e il professore di ecologia vegetale Francesco Maria Sabatini, sempre dell’Università di Bologna.
I due studiosi fanno parte del progetto europeo MOTIVATE– acronimo di Monitoring of Terrestrial Habitats by Integrating Vegetation Archive Time Series – finanziato dal Programma internazionale Biodiversa+, che promuove la ricerca sulla biodiversità e la gestione sostenibile degli ecosistemi.
Durante l’escursione, si è parlato del progetto Life4OakForests e della sua importanza nel conservare le foreste di querce, legate non solo alla natura ma anche alla storia e all’identità dei paesaggi locali. Si è discusso anche di come vengono raccolti i dati ecologici sul campo e di come questi possano essere utilizzati per comprendere meglio i cambiamenti negli ecosistemi.
Il progetto MOTIVATE, guidato dall’Università di Halle-Wittenberg in Germania, coinvolge università di sei Paesi europei tra cui quella di Oulu e Bologna. Il suo obiettivo principale è ampliare la nostra capacità di monitorare lo stato ed il cambiamento degli habitat importanti per la biodiversità. Per fare questo, sta provando a migliorare l’integrazione tra i botanici accademici e le varie agenzie, nazionali e regionali, responsabili del monitoraggio della natura in visti gli obblighi previsti dalle direttive europee sulla conservazione degli habitat. Nello specifico, il progetto MOTIVATE vuole far leva sull’enorme archivio europeo ReSurveyEurope, che raccoglie dati sui cambiamenti della vegetazione nel tempo, e studiare come questo possa essere integrato negli schemi di monitoraggio nazionali.
Durante l’intervista si è parlato del progetto LIFE4OakForests, del suo legame con la storia delle foreste locali e di come vengono raccolti e usati i dati ecologici.
Roger Norum, professore di antropologia culturale dell’Università di Oulu, e il ricercatore Tracy stanno studiando come botanici, tecnici e altri esperti raccolgano dati sulla vegetazione e, in particolare si stanno concentrando sull’uso dei dati qualitativi, cioè informazioni raccolte con interviste e racconti, per migliorare l’analisi dei dati ecologici raccolti in campo.
Queste informazioni “narrative” aiutano a comprendere perché certi cambiamenti nel paesaggio si siano verificati. Potrebbero rivelarsi utili anche per altri studi in corso, come quello guidato dal professor Francesco Maria Sabatini, che sta sviluppando un modello per analizzare come e perché sia cambiata la vegetazione in tre aree protette italiane tra cui il Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, integrando l’uso di immagini satellitari e rilievi di vegetazione storici.
La ricerca sul campo di Tracy Hruska è appena iniziata, con due intense settimane di interviste in Italia e Austria, tra tecnici, botanici e gestori del territorio.
Un punto interessante emerso riguarda il modo in cui vengono scelti i luoghi da analizzare: i botanici, spesso, selezionano aree che rappresentano una “situazione ideale” per descrivere gli habitat, ma queste non sempre riflettono le condizioni reali e più comuni. Inoltre, spesso mancano informazioni sull’uso passato (o presente) del territorio, un aspetto fondamentale per chi deve prendere decisioni pratiche e pianificare la gestione di queste aree nel tempo.
Anche se botanici e gestori del territorio condividono l’interesse per la conservazione degli ambienti naturali, usano approcci e strumenti diversi. Capire meglio i rispettivi bisogni e punti di vista può aiutare a migliorare la collaborazione e l’efficacia dei progetti di tutela ambientale.